lundi 2 juin 2014

"(non) E' morto il re! Viva il re!" un'abdicazione e una speranza (per i giornalisti)

Nonostante il periodo di studio matto e disperatissimo, non potevo esimermi dal commentare il fatto che oggi ha scosso il mondo intero: Re Juan Carlos di Borbone Spagna, ha abdicato. 

Sinceramente, me lo aspettavo. Dopo la regina d' Olanda e il re del Belgio, me lo sentivo che il prossimo era lui, anche perché presenta non pochi problemi di salute.
Re Juan Carlos con la regina Beatrice d'Olanda nel 2001
(tutti e due hanno abdicato)
Ma partiamo con ordine.

Juan Carlos, a tutti coloro repubblicani incalliti che rifiutano di arrendersi alla magia e al sogno che la monarchia riesce a comunicare anche in tempi disillusi come i nostri, Juan Carlos dicevo rimarrà un RE cruciale nella storia di Spagna.
E' il re che ha guidato la transizione democratica dopo la morte di Franco e che l'ha difesa dal colpo di stato del generale Tejero nel 1981. Ed è stato lui, fra i primi, a volere questo passaggio a cui la società spagnola era pronta, ma molta parte della politica no. Con l'avvento della democrazia e della monarchia costituzionale, egli è stato capace di riunire gli spagnoli che ancora portavano le ferite della guerra civile degli anni '30, dando loro una patria nella quel tutti si conoscessero. Ha dato alla Spagna stabilità, ed assieme ai governi socialisti ne ha fortemente voluto l'entrata in Europa nel 1986.

Certo come in tutti i casi ci sono le luci e le ombre. Conosciuto per le molte avventure galanti, l'ultima è stata scoperta nel 2012, in occasione di un safari in Africa. Il re non solo aveva tenuto segreta la sua assenza all'opinione pubblica ma anche al primo ministro; però il diavolo ci mette sempre lo zampino: il re si ruppe l'anca durante la caccia all'elefante, il safari, molto costoso, fu scoperto, come anche la sua amante bionda e spumeggiante che lo accompagnava.
Questo scandalo, in una Spagna snervata, è niente in confronto a quello che vede imputato in un processo suo genero, il marito della principessa Cristina. Il motivo: si sarebbe appropriato di fondi pubblici abusando del suo titolo di Duca di Mallorca.

Ma non facciamoci condizionare dal sentimento repubblicano astioso. Bisogna guardare al futuro. E nel destino di questa grande nazione, sta scritto Filippo VI. Che nome e che Re (bello)! Filippo si pone direttamente in linea con la tradizione monarchica spagnola più antica e forse più gloriosa, quella degli Asburgo (che i Borbone sostituirono grazie alla vittoria nella guerra di successione spagnola, a inizio del settecento).

Felipe ha un compito difficile. Restituire agli spagnoli fiducia in una istituzione logorata dagli scandali e mostrare capacità all'altezza del suo predecessore.

Ha tutte le caratteristiche per farlo. E' giovane, ben istruito e di buon carattere. Ha molta esperienza poiché sempre più compiti gli erano stati affidati. Può contare sull'aiuto e la capacità della madre, la regina Sofia di Grecia, assai benvoluta dal popolo. Ha due figlie piccole, di cui la prima, l'enfanta Leonor, potrà divenire la prima regina spagnola per diritto! Ed ha una moglie borghese e giornalista, Letitia Ortiz, semplice e senza fronzoli.......

"(non) E' morto il re! Viva il re!" la favola continua e speriamo che finiscano felici e contenti!

ps. Se nelle favole il principe sposa la giornalista, e se io sono un giornalista, allora........