mardi 28 janvier 2014

La première aventure du deuxième Erasmus: le logement

27 gennaio 2013 Inizia il nuovo erasmus. Il secondo, il ritorno,  la vendetta chiamatelo come volete, ma sappiate che, anche l'erasmus, suona sempre due volte!

Nuovo erasmus, nuovo alloggio nuovi coinquilini!
Ecco l'alloggio, parliamone, o meglio ridiamone. Perché non solo noi crediamo che il Nord Europa sia migliore del sud, ma in realtà tutto il mondo è paese; non solo crediamo che le università migliori siano quassù ed invece ce le abbiamo anche noi; ma anche, crediamo che i migliori servizi per alloggi studenteschi siano in Europa del Nord. Bene, io ne usufruisco.

Il mio nuovo alloggio é centralissimo, quarto piano (sottotetto), riscaldamento autonomo (nel senso che si regola direttamente col tempo atmosferico, e qui adesso.....è freddo), vicino a tutto, è centralissimo.
Talmente vicino alla strada che le macchine sembra passino in casa, come in quei palazzi di Genova che sono a pochi centinaia di metri dai cavalvia autostradali che gli passano di sopra.
Talmente vicino alla stazione dei treni che questi passano al di sotto del palazzo, un'opera di ingegneria mirabile certo, che non ha tenuto ben conto degli effetti sulla staticità dell'edificio. 

Caso incredibile della vita, mi sono reso conto che la mia regolarità intestinale è veramente come quella di un treno, del nord Europa. Appena entro nel bagno inizio ad avvertire quel rombo sordo, che in Italia è sinonimo di terremoto (è forse per questo che mi sento a disagio in questa topaia), succeduto da un tremitio prolungato della porta della toilettes come se una banda di belgi ubriachi stesse entrando in casa o addirittura forzando la maniglia (aprirebbero a loro rischio, ma almeno qualcosa li fermerebbe). Non vi dico l'orario, ma quel tremitio ormai riconoscibile al mio orecchio da, ahimé, autoferrotenviere, è il diretto per Namur. N'amore! n'amore!

Senza considerare che la mattina, io, abituato al canto degli uccellini che si posano sul fico accanto alla mia finestra al paese mio, adesso mi sveglio coll'avanzare dei treni che partono da lln alla prime luci dell'alba.

Per la prima volta in vita mia abito in centro città. "Che figata! Che figata! Ah ah ah"  (cliccate)




lundi 13 janvier 2014

L'arrivée à l'airport

Mai considerare una partenza definitiva se i malanni di stagione ti colpiscono. Mai considerare la data di una partenza ineluttabile, nemmeno se si è pagato un biglietto ryanair come quello di Alitalia. E soprattuto, mai considerare una partenza inevitabile se non si conosce la strada per arrivare all'aeroporto e l'aereo è il mezzo che si deve utilizzare!
Questa è la storia di un arrivo roccambolesco in un piccolo aereoporto di provincia, quello di Pisa, 35 chilometri da casa mia, esempio di buona gestione e organizzazione delle infrastrutture. Aereoporto già diverse volte utilizzato, peccato che ogni volta mi ci sono recato con persone che non fossero i miei genitori!

Questa domenica, partiti da casa a meno di due ore dalla chiusura del gate, ma d'altronde dovevo salutare nonni e contrononni, i problemi sono iniziati sull'autostrada al primo svincolo da prendere. Sulla Genova - Livorno, all'altezza di Migliarino, lo svincolo giusto è Rosignano - Livorno. Peccato che mio padre si era fatto spiegare il tragitto giusto giusto  la mattina e che la mia cartina google maps segnasse un generico svincolo Genova Livorno. Cosicché, poiché, evidentemente google risulta essere una fonte più attendibile di mio zio e del principale di mio padre, abbiamo preso per Genova! Per la direzione opposta!


La direzione sbagliata!

Apriti cielo, spalancati terra. Io ho iniziato a ridere a isterico, abbozzando risate che subito si fermavano, mia madre è diventata paonazza e ha iniziato a dire che fra me e mi padre eravamo due idioti, mente il guidatore, cioè mi padre, ha iniziato a sudare e a mandarci tutti a fanculo! Nel tragitto per l'uscita di Viareggio, 17 chilometri, ciascuno, dopo lo scoppio iniziale, ha riacquisito un certo contegno. Ma era la calma prima della tempesta.....allo svincolo di Viareggio abbiamo preso per Lucca su mio consiglio, tornando cosi' verso casa.
A ridajé il melodramma. Mi madre urlava dicendo che da qui in avanti, prima di una partenza, si mangerà in aereoporto e chiunque dovessi salutare, foss'anche l'ultima volta, lo faro' nei giorni precedenti. Mio padre, invece, ha dovuto aprire il finestrino perché ormai bolliva, mentre io ridevo.
Fortuna ha voluto che a Massarosa, poco distante un nuovo svincolo ci abbia permesso di reimmetterci sulla Genova - Livorno, e compiendo il tragitto come opussum, occhi grandi e fissi sui cartelli delle indicazioni, siamo finlamente arrivati all'aereoporto.

Insegnamenti da trarre:
1) in generale durante i tragitti è bene non baloccare, ma guardare le strade e impararle e non divenire dipendenti da quelli che le sanno (questo insegnamneto è serio);
2) se accompagnati, è bene avere con voi persone che conoscano le strade!