Il giovedì sera è l'ultimo giorno prima del niente, dato che i
belgi tornano a casa per il weekend alla velocità della luce, cosicchè la città
diviene un enclave di erasmus.
Ma al giovedì, proprio perché ultimo giorno di brulichio, c'è
sempre qualcosa da fare, e la sera della cena del mezzo pollo in salsa (qui
onnipresente, ma altri post vi diranno) vi fu una festa marocchina. Il tema
centrale era la pasticceria
marocchina. Quindi, il faut aller por moi!
Oltrepassata la coda di indecisi astanti l'entrata, e spogliatomi
dei mille cenci e pastoie che di solito mi porto appresso: sciarpa, ombrello
(anche se non piove, ma in belgio non si sa mai), borsello (non sono più comode
le tasche?...forse non avevo i pantaloni?), mi sono avvicinato al luogo della
festa, condotto da note dal sapore
berbero, una musica di flauti e clarinetti e sibili vari, e davanti a me
una distesa di tappetti e cuscini per sedersi.
Il mezzo della stanza era occupato dalla ragazza che ballava la danza del ventre.....ai lati i
maschi con gli occhi strabuzzati!
La danza del ventre è veramente ritmata, movimento e musica
vanno di pari passo, e infatti il ragazzo che accompagnava il ballo batteva il
tamburello col medeismo ritmo dei movimenti del ventre di lei; più la simbiosi
era alta e più la danza era trascinante.
Io, dal canto mio, cercavo di fare il vero Marocco fumando la sciscia assieme agli
altri. Peccato che le mie boccate erano troppo deboli per aver aspirato un po'
di fumo, o troppo grandi e quindi tossivo, comunque è finita presto, la sciscia
al sapore di mela e ciliegia.
Il meglio di me l'ho però dato su un altro lato, quello
mangereccio.
Si sorseggiava seduti the alla menta, mangiando i pasticcini che le ragazze avevano
preparato.
I dolcetti, tanto carini |
La pasticceria marocchina è molto diversa dalla nostra; è
costituita da dolcetti, piccoli sacchettini o mezzelune all'esterno di pasta di mandorle o pistacchi dalla superficie decorata con fregi e ghirigori. Dentro ci
sono delle composte di mandorle, pistacchi, o fichi, o datteri, molto dolci, e si
sentono i fiori d'arancio, la cannella, il miele, il
sesamo. Il sapore è forte e ti riempe la bocca, e date le nostre abitudini può
risultare stucchevole, ma non più di tanto.
Il giorno dopo andando a Bruxelles, ho visto davvero una
pasticceria marocchina, e sono entrato.....
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