Questo post vuole offrire qualche spunto di riflessione, cercando di mantenere un tono leggero (che naturalmente non potrà essere mantenuto) come ci si aspetta da un blog.
1) Io, il partner e la sincerità. Fino a che punto siamo sinceri con l'altro, e non parlo di tradimenti segreti o sentimenti inesistenti o simulati, voglio dire: fino a che punto ci disveliamo all'altro? E' una questione su cui poco avevo riflettuto, ma che ho iniziato dopo l'intervista di Claudio Magris a "Che tempo che fa" di qualche settimana fa.
Può sembrare paradossale, ma pure in una relazione d'amore, la difesa estrema della individualità e della sua autonomia coincide con la reticenza della propria intimità: l'animo diviene un angolo che nessuno può scrutare. L'individuo è il solo detentore di ciò che ha dentro (da qui l'importanza della sincerità con sé stessi e l'altro).
In maniera poi più semplice, una certa reticenza può evitare i grandi dolori che in una coppia soprattutto alla sua fine possono esserci.
( http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-46991a3c-2ef8-4061-8215-9a1cfb9eb997.html#p=0 l'intervista di Magris)
Giusto per stemperare un po' la situazione
2) Non pretendere dagli altri più di quello che possono darti. Essere innamorati fa si che il rapporto col partner sia caricato di aspettative. Ma cosa succede se la persona accanto non è in grado di "esaudirle"? So cavoli. Perché la frustrazione monta inesorabilmente, soprattutto se queste aspettative si trasformano in vere e proprie pretese: una cara amica mi dice sempre che niente è dovuto, e che dunque di quello che il partner dona bisogna esserne felici, di ciò che non c'è non bisogna biasimare.
Ed è vero. Ma alla fine so comunque cazzi!
Anche Letta doveva capirlo che niente è dovuto
3) Amare è lasciare liberi. Parlando con un amico (sono sincero, a queste riflessioni non sarei mai arrivato da solo) che ha una scelta di vita particolare, egli mi ha detto questo che "Amare è lasciare liberi". Non è possedere, né soffocare, né trattenere, ma sapere che ciascuno ha la propria identità e deve restare libero di coltivarla, anche se questo può fare male. Ma se si ama l'individuo per ciò che è e non perciò che dà, si è disposti ad accettare la sua libertà, dovunque essa porti. Rispettandola. Anche quando porti lontano dal partner.
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