Tra le mille magie dell'Oriente delle mille e una notte, c'è pure quella della
lettura del caffè. Che "digiamogelo", è comunque meglio che
leggere i fegati come facevano gli Etruschi, troppo macabro, o il
volo degli uccelli come facevano i romani, troppo hippie. I turchi hanno trovato la loro speciale via di mezzo: leggere ciò che rimane del caffè. E ce ne sta di fondo in quei caffè fortemente aromatizzati che poco hanno a che vedere col nostro amatissimo espresso: quello turco è talmente denso che loro stessi dicono che
il caffè lo mangiano e non lo bevono.
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La moschea Suleymanye edificata dall'architetto Sinan per Solimano Il Magnifico |
Ma torniamo al vaticinio. Quale migliore modo per introdurre, in una splendida vacanza al confine tra Europa e Asia, della
sana ansia?
Niente di meglio che un vaticinio improvvisato
in un caffè della Istanbul vecchia a due passi dai minareti della moschea Suleymanye, soverchiati dalla sua grande cupola.
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caffè appena servito |
Il rito è lungo. Il caffè è già portato zuccherato in modo da non doverlo girare col cucchiaino e inoltre va
bevuto lentamente per dare il tempo al fondo dell'"Arabico chicco" di posarsi e soprattutto di non essere ingerito, anche perché
ha la consistenza della calcina!
Terminata l'ambrosia,
la tazzina va capovolta sul rispettivo piattino, a cui deve essere sempre accompagnata, e sulla base della quale viene messa una moneta che aiuti il fondo di caffè a raffreddarsi.
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tazzina capovolta con moneta |
Questo è un momento importantissimo, la tazzina
non deve essere assolutamente mossa, perché il fondo inizia a muoversi verso il basso e a solidificarsi creando quei disegni che successivamente saranno letti.
La tazzina è sollevata. Qui inizia il
vaticinio, l'
aruspice comincia a parlare, con frasi vaghe e nette, intervallate da
boccate di narghilé che avvolgevano tutto nel fumo....all'odora di ciliegia! E come un
sacerdote di Delfo, il caro amico turco ha cominciato a sparare a zero.
I rigagnoli che lasciano intravedere il bianco della tazza sono importanti, indicano i percorsi di vita.
Uno è talmente rettilineo e definito che non fa presagire niente di eccezionale se non una
vita estremamente ordinaria, un incubo. Un
altro ha la forma sinuosa di un serpente: pericolo. Senza considerare i piccoli grumi tondeggianti che significano "nemici".
Nell'ultimo, invece,
si vede una persona alta in fondo.... e spero di non averlo già utilizzato, visti il passato e gli altri cammini!
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Me |
In questo marasma vengono aggiunte alcune massime tipo
"mi raccomando pensa alla tua vita professionale, non ad altro perché è inutile, concentrati su te stesso" (ci devo credere perché è vero o perché è quello che mi vorrei sentir dire?) e poi "otterrai del successo, ma dovrai faticare" (scontata questa frase, ma vera) e ancora "sii sempre te stesso, perché solo così prenderai le giuste decisioni" (
AH, faccia sconcertata e mano sul petto in segno di stupefacimento).
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Gli altri |
Alla fine, il fumo, che ormai avvolgeva tutti i presenti, lasciava intravedere a loro la mia faccia pensosissima e colpita dalle frasi del divino, e a me i loro visi increduli e tra le mani, in segno di "ma ce stai pure a credé?"......
Così terminò il vaticinio e la serata nella quale cercai di vedere il mio futuro consultando una tazzina di caffè!
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