L'avevo INTRAvista sui libri di storia dell'arte, l'avevo RIvista nei miei sogni quando pensavo ai posti esotici, nei quali recarmi. L'ho sempre considerata un esempio di quella commistione di culture che "tanto ci piace". E' la basilica di Santa Sofia. Costruita nel VI secolo a. C. per volere di Giustiniano, fu intitolata alla "Divina Sapienza".
L'aspetto esteriore della chiesa fa ben comprendere le fattezze della sua struttura: possente e articolata, Santa Sofia sembra un grande gigante addormentato sulla piazza Sultanamet. Ed in effetti all'interno sono visibili i grandi pilastri compositi che sorreggono le volte, il matroneo (o galleria superiore) e il grande tamburo su cui poggia la cupola centrale.
Ma in realtà, guardandola dall'interno, l'impressione è un'altra. Le pareti sono ricoperte con tante tesserine dorate che luccicano della luce che penetra dalle 40 finestre alla base della cupola, donando fluidità allo spazio ed un'uniformità ai volumi. L'unione del colore dorato e dell'appiattimento dei volumi tolgono i punti di riferimento spaziali o temporali: gli angoli si smussano e i grandi pilastri perdono la loro rigidità, per contro hanno risalto le forme sferiche delle volte. Lo spazio circonda l'osservatore come se ci muovessimo in un'atmosfera protetta e ovattata.
In questa specie di involucro, dove l'atemporalità lo fa da padrone, sembrano coerenti tra loro i segni che diverse epoche e differenti religioni hanno lasciato. Come non notare i cherubini nei pennacchi al di sotto della grande cupola i cherubini e accanto i grandi "piatti" che riportano, in arabo, i nomi di Allah, Maometto e i primi califfi? O l'affresco di maria madre nella vota dell'abside e sotto il Mihrab, la struttura, orientata verso La Mecca, da cui parla l'officiante della preghiera nell'Islam?
Infine, un ultimo particolare, al di là dello spazio e del tempo. Mi hanno colpito alcuni inserti in porfido rosso egiziano, ritenuto prezioso per il suo colore simbolo di regalità, che si trovano nelle navate laterali. Gli inserti, nobilitanti, hanno una funzione decorativa che sfrutta la simmetria delle vene bianche della pietra stessa. Dinamismo e stilizzazione delle figure ante litteram!
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